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FONDACO III

1797 – 1937

#FondacoHeritage

Il declino dei traffici marittimi veneziani nel corso del Seicento, in seguito al mutamento delle rotte commerciali internazionali e l’affermazione incontrastata delle potenze atlantiche, portò alla perdita di quella centralità politica ed economica che la Serenissima aveva conosciuto nei secoli precedenti. Con la caduta della Repubblica nel 1797, la dominazione napoleonica prima e quella austriaca poi, l’edificio si trovò in uno stato di completo abbandono. I mercanti tedeschi lasciarono definitivamente il Fondaco intorno al 1806, mentre le suppellettili e i quadri ancora presenti furono dispersi. Napoleone vi trasferì la “dogana da terra”, mentre gli Austriaci vi collocarono uffici fiscali e militari. I leoni presenti sulle torrette, spianate nel 1836, furono distrutti e stessa sorte toccò a quello posto sopra l’entrata in calle del Fontego, sostituito solo nel 1884. Dopo il 1840 le logge del cortile furono chiuse da vetrate e risale alla fine del secolo la costruzione del lucernario sorretto da un’intelaiatura metallica. Un busto venne posto al centro della corte. Con la nascita del Regno d’Italia l’edificio passò all’Intendenza di finanza, alla quale subentrarono un po’ alla volta, alla fine dell’Ottocento, gli uffici delle Poste e telegrafi, occupandone parte degli spazi. Nel 1925 diventò proprietà del Ministero delle comunicazioni. Nuovi lavori di consolidamento furono eseguiti tra il 1929 e il 1933.

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