FONDACO IV
1937 – 1939
#FondacoHeritage

I restauri eseguiti fra il 1937 e il 1939 costituiscono la più significativa operazione effettuata sul Fondaco nel Novecento e rientrano nel vasto processo di modernizzazione dell’Italia, che vide uno dei suoi più grandi iniziatori nel Ministero delle comunicazioni, subentrato al Ministero delle poste e telegrafi nel 1924. Questo nuovo dicastero integrava in un’unica amministrazione le telecomunicazioni, le poste e i trasporti. Numerose stazioni ferroviarie e uffici postali furono costruiti in diverse città italiane a partire dalla metà degli anni Venti. Tra queste anche la stazione Santa Lucia di Venezia fu oggetto di diverse riprogettazioni in quel periodo. Sotto la direzione dell’ing. Guido Gerbino, all’interno dell’edificio furono realizzati consolidamenti con strutture in calcestruzzo armato, come ad esempio l’inserimento nella muratura di pilastri. Furono rinforzate le fondamenta, sostituiti o consolidati i solai, rifatte le voltine delle logge al piano terra e sostituita completamente la copertura con travi reticolari in cemento armato. Il “nuovo” Fondaco fu inaugurato nel luglio del 1939, dopo aver riunito in un’unica sede tutti i servizi, compresi quelli dei conti correnti, dei pacchi e dei portalettere, fino ad allora provvisoriamente sistemati in altri punti della città. Al terzo piano si trovavano un grande spazio di quarantadue metri di lunghezza e undici di larghezza dedicato alla sala per i telegrafi, i relativi uffici direttivi, gli spogliatoi ed un servizio di mensa con annessa cucina. Un bunker proteggeva, con murature in cemento armato spesse ottanta centimetri, gli apparati e il caveau. Il vasto sottotetto ospitava i magazzini del materiale telegrafico. In concomitanza con i lavori intrapresi, già nel 1938 i resti degli affreschi di Giorgione e Tiziano, dopo essere stati in parte consolidati alla fine dell’Ottocento, vennero staccati per essere conservati inizialmente alle Gallerie dell’Accademia. Nel 1967 avvennero le ultime rimozioni.