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Le vetrine del Fondaco dei Tedeschi dedicate ad artisti e maestri del vetro

Dal 5 settembre, in concomitanza con l’apertura di The Venice Glass Week e fino a fine ottobre, il Fondaco dei Tedeschi ospita le creazioni di 12 artisti e maestri del vetro, portatrici di valori di umanità, passione ed eccellenza. Con questa seconda edizione “speciale vetro” del progetto “Venezia è viva. Viva Venezia” il Fondaco dei Tedeschi vuole mostrare quanto il territorio sia ancora impegnato nella ricerca di un design contemporaneo e autentico e quanto sia ancora vivo il potenziale creativo della città.

Sono 12 dunque gli artisti, emergenti o affermati, selezionati dal Fondaco o suggeriti dalle manifatture di vetro presenti in negozio, che saranno presentati dal 5 settembre in 12 vetrine lungo la calle e la salizada del Fontego.

MICHELUZZI GLASS

Micheluzzi Glass è fondato da Elena e Margherita Micheluzzi, figlie dell’artista del vetro veneziano Massimo Micheluzzi. Le due sorelle tramandano la tradizione di famiglia sviluppando una linea di oggetti per la casa realizzati a Murano, soffiati, modellati e rifiniti a mano. Il totem, realizzato appositamente per il Fondaco dei Tedeschi, è emblematico del loro stile inconfondibile di creazione, visualizzazione e miscelazione di vasi in infinite varianti, tutti frutto delle innumerevoli possibilità del vetro.

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Simone Crestani - Sakura 2018 - 45x37 cm h.53 cm - ph Alberto Parise-2

SIMONE CRESTANI

Simone Crestani, designer e artista del vetro, ha aperto il proprio atelier nel 2010. Apprezzato universalmente per la sua tecnica, combina la qualità del design e della maestria artigianale all’unicità della produzione artistica, creando delle sculture e degli oggetti d’arte ispirati alla natura. Giocando con la malleabilità della materia e utilizzando una tecnica di lavorazione a lume, Crestani riesce a dare al vetro la forma di bellissimi e fragilissimi bonsai trasparenti oggi presentati nella vetrina del Fondaco dei Tedeschi.

GIULIANO FUGA

Suggerito da Marina e Susanna Sent, Giuliano Fuga è il figlio dei fondatori di Ongaro e Fuga, azienda muranese di specchi che uniscono la precisione artigiana e la solidità di materiali pregiati alla leggerezza dell’arte. Presenta “Baicoi”, uno specchio in cui la forza della tradizione viene messa al servizio della ricerca di un design contemporaneo.

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MATTEO ZORZENONI

NasonMoretti, marchio storico del vetro muranese, da anni ha aperto le porte a designer e architetti per ricercare nuovi orizzonti per la produzione vetraria. Oggi presenta al Fondaco dei Tedeschi un lavoro di Matteo Zorzenoni, uno dei più promettenti designer italiani. Insieme lavorano alla riscoperta, in chiave contemporanea, di antichi stampi, lavorazioni e tecniche che mirino alla produzione di complementi dal forte impatto innovativo e comunicativo.

BRUNO AMADI

Da 42 anni, con straordinaria maestria, Bruno Amadi modella a lume piccole forme naturali nel suo negozio in Calle dei Saoneri a San Polo. Dalle colorate canne di vetro nascono stelle marine, lattarini, ramarri, rane, farfalle, fagiolini, piselli, agrifogli, chiocciole, ragni, libellule e formiche. La sua ispirazione nasce dall’osservazione attenta della natura, aiutato da fotografie e disegni, che combina alla sapiente tecnica, all’attenta composizione dei colori e alla passione che anima il suo lavoro.

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ALBERTO LAGO

Fondata nel 1859, Salviati conta tra i più prestigiosi produttori di vetro di Venezia, grazie anche alle numerose collaborazioni con designer internazionali con cui realizza oggetti senza tempo e di eccezionale qualità. Per il Fondaco, ha scelto Alberto Lago, un giovane designer multidisciplinare, con interessi che vanno dal design alla grafica, fino al food design, il cui processo creativo si basa sull’artigianato tradizionale in relazione con materiali naturali, tra cui il vetro.

RON ARAD

Venini è un’azienda che, da quasi un secolo, continua ad affascinare estimatori dell’arte vetraria di tutto il mondo. Importanti architetti disegnano per Venini, tra cui l’israeliano Ron Arad, noto per la sua costante sperimentazione delle possibilità offerte da diversi materiali e per la sua originale rivisitazione della forma e della struttura del mobile. Presentano insieme al Fondaco un’edizione unica di “Where are my glasses?”.

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Ritratto di un ricordo (remoto) su rettangolo aureo-2

SILVANO RUBINO

Nato a Venezia, Silvano Rubino studia la pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia prima di esplorare le più diverse discipline artistiche. Inizia a usare il vetro nel 2001, producendo oggetti di design e includendolo con altri materiali, come marmo e acciaio, per alcune installazioni. Proposto dalla Fondation Valmont, il cui progetto culturale fa eco a quello del Fondaco dei Tedeschi, è uno dei protagonisti dell’esposizione “Venetian Love” nella loro sede veneziana a Palazzo Bonvicini.

DARIO FRARE

Dario Frare vive e lavora a Murano, isola in cui porta avanti la professione di Maestro vetraio nel settore della lavorazione a lume. Figlio d’arte, ha affiancato il padre sin da bambino, imparando dai suoi gesti e seguendo il suo esempio, rubando “co l’ocio”, carpendo con lo sguardo. Negli anni, si specializza nella creazione di animali, esotici e lagunari, che inserisce in una collezione di bicchieri selezionata per il Fondaco da Manuela Zanvettori, anche lei nata nel mondo creativo e artigianale del vetro di Murano e impegnata a valorizzare un design eccellente e sempre più innovativo.

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MICHELA NARDIN

Michela Nardin, riconosciuta artista nella realizzazione di mosaici in vetro, e Catherine Urban, fondatrice di Casarialto Venice glass, che attraverso la sua collezione di oggetti unici e di altissima mira a incentivare la produzione di piccole industrie, hanno collaborato alla creazione di un prototipo di seduta che reinterpreta il video game Space Invader con 4400 tessere di vetro. Questo lavoro invita a una rilettura del pixel come unità analoga alla singola tessera, portando il digitale nella tradizione veneziana.

ERCOLE MORETTI

Tra le aziende presenti, la storica vetreria Ercole Moretti, che dal 1911 produce, tra le altre, la tradizionale murrina, è fonte di ispirazione per molti giovani artisti. Per l’occasione l’azienda muranese propone alcuni esemplari unici della collezione Ravenna, firmata negli anni Ottanta dai fratelli Gianni e Luciano, testimonianza di un’eccellenza nella lavorazione del vetro mosaico.

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